La disinformazione da Coronavirus

Cos’è il CoV-2019

I coronavirus (CoV) sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

I sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte.

Il CoV-2019 è un nuovo coronavirus. Di conseguenza, non è stato ancora sviluppato un vaccino e non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da esso. Ma ciò non significa che il virus sia incurabile. Il trattamento deve essere semplicemente basato sui sintomi del paziente e una terapia di supporto può essere molto efficace.

Un team di virologi dell’ospedale Spallanzani di Roma, esperto in malattie, è riuscito ad isolare il virus, consentendo alla comunità scientifica di studiarlo e ricercare una cura efficace.

Molti sono gli aiuti economici donati alla Ricerca, tra cui quello di Jack Ma, fondatore dell’e-commerce cinese Alibaba, che ha donato 100 milioni di yuan, circa 13 milioni di euro, per finanziare la ricerca e la produzione di un vaccino contro il coronavirus.

Come si trasmette

Come riporta il Ministero della Salute nella sezione dedicata al CoV-2019 e come affermato dalla Commissione sanitaria nazionale cinese:

  • Il rischio di trasmissione del CoV-2019 esiste solo se si è stati in stretto e prolungato contatto con il paziente malato.
  • Per prevenire il contagio è utile semplicemente mantenere l’igiene delle mani e delle vie respiratorie.
  • L’individuazione precoce del contagio, nella maggior parte dei casi è risultata nella completa guarigione.
  • L’isolamento con adeguate procedure gestionali e di contenimento, come le misure di quarantena adottate in Cina, non sono assolutamente conseguenze della gravità e della pericolosità del virus, rappresentano piuttosto la volontà del Governo Cinese di contenere e debellare il contagio, che altrimenti, in una popolazione vasta come quella cinese, sarebbe velocissimo e incontrollabile.
  • Sulla base della bassa sopravvivenza dei coronavirus sulle superfici, si stima che il rischio di trasmissione da prodotti o pacchi importati dalla Cina (il cui trasporto implica il loro mantenimento per giorni o settimane a temperatura ambiente) sia inesistente.

Parliamo di numeri

La Commissione sanitaria nazionale cinese riporta che sono 635 i pazienti totali dimessi dagli ospedali in Cina dopo essere stati trattati con successo contro il coronavirus. Si tratta di 160 guarigioni nelle ultime 24 ore, di cui poco più di 100 sono relativi alla provincia dell’Hubei, la regione in cui si trova la città di Wuhan, epicentro del virus.

Ad oggi, i decessi complessivi sono saliti a 425, mentre ammontano a 20.438 le persone in tutto il Paese alle quali è stato confermato il contagio.

Numeri sicuramente rilevanti, numeri che sembrano aver generato un’ansia e un’isteria diffuse in moltissime persone, in Italia, in Europa, nel Mondo. Evidentemente, queste persone non sanno che l’influenza comune uccide 60 volte più persone all’anno del coronavirus.

Infatti, tra le persone contagiate, solo il 2% dei casi è deceduto e la maggior parte di questi erano persone con sistemi immunitari già deboli per cause diverse.

I rischi della disinformazione

Questo non deve farci abbassare la guardia, è importantissimo prevenire il contagio, di questo come di ogni altro virus. Ma più pericolosi di ogni virus sono la disinformazione e la xenofobia.

Una giovane cinese che da Cuneo stava viaggiando a bordo di un autobus verso Torino è stata fatta sentire non gradita e spinta a scendere.

Un ragazzo di origini filippine è stato picchiato a Roma a causa dei tratti somatici orientali.

A Frosinone, una studentessa cinese si era sentita male ed era stata trasportata allo Spallanzani, dove era risultata negativa ai test del Coronavirus. Eppure, l’episodio è sfociato in una sassaiola contro studenti cinesi, come riporta il presidente del Consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini.

I ristoranti cinesi, o asiatici in generale, sono vuoti, tutte le attività commerciali gestite da asiatici stanno subendo perdite economiche non indifferenti. Le aziende italiane stanno bloccando le importazioni dalla Cina per un infondato timore del contagio attraverso merci e oggetti, e invece non fanno altro che contribuire al danno economico che questo Paese (e l’economia mondiale!) ha subito e sta subendo in questo momento così delicato.

Gli episodi di razzismo e di xenofobia che si stanno verificando, oltre che ingiustificati, sono sintomo di inciviltà e ignoranza. Il panico e l’isteria che ci fanno prendere decisioni avventate e agire sventatamente, sono sintomo di disinformazione. È fondamentale verificare sempre le informazioni a cui siamo esposti e soprattutto le fonti da cui provengono.

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