Un’economia più solida
Attualmente, l’Asia sta vivendo gravi perturbazioni economiche e commerciali a causa dell’esplosione del coronavirus 2019 (COV-19) e delle strette misure governative adottate per contenerlo. Eppure, facendo un confronto di ambito economico con la crisi causata dal precedente coronavirus, la SARS del 2002-03, oggi l’Asia dimostra di avere basi economiche più solide, una tecnologia più avanzata, servizi più diversificati e consumatori più resilienti. Per questi e altri motivi, tra cui le misure e le iniziative lanciate dai governi locali e dalle parti interessate a sostegno delle imprese, gli esperti ritengono che l’epidemia di COV-19 non causerà effetti a lungo termine sui mercati e l’economia dell’Asia.
I settori più svantaggiati
Lo stesso non si può dire per i settori del turismo e della vendita al dettaglio, in particolare di lusso. L’epidemia di COV-19, che ha avuto origine a Wuhan, nella provincia dello Hubei in Cina, ha inesorabilmente rallentato la crescita economica dei principali mercati asiatici e destabilizzato l’economia globale. Numerosi paesi e territori asiatici hanno imposto restrizioni sui viaggi per contenere la diffusione della malattia. I turisti cinesi, tra i viaggiatori internazionali, sono quelli con il maggior potere di spesa. La loro assenza a seguito del divieto del governo cinese sui viaggi in uscita rappresenta un duro colpo per i settori della vendita al dettaglio, del luxury retail e del travel in molti paesi.
Per questo motivo, molti governi asiatici e nel mondo stanno pianificando una serie di iniziative a sostegno delle aziende e dei settori maggiormente colpiti dalla crisi, per supportarli e guidarli nel percorso di recupero.
Vediamo alcune delle principali iniziative dei maggiori paesi asiatici coinvolti.
Giappone
Per contenere la diffusione della malattia, il Giappone ha cancellato le celebrazioni per il compleanno dell’imperatore, al fine di limitare l’affollamento di moltissime persone nello stesso posto. Inoltre, il governo giapponese ha annunciato un pacchetto di fondi di emergenza da 96 milioni di dollari, che verrà utilizzato anche per aiutare le aziende colpite dalla crisi.
Taiwan
A Taiwan, il Ministero degli affari economici prevede di fornire assistenza finanziaria ai rivenditori e fornitori di servizi di ristorazione offrendo prestiti, estensioni di prestiti e abbuoni di interessi; inoltre, il governo intende fornire 66 milioni di dollari in coupon da utilizzare nei mercati, nei negozi e ristoranti per aumentare il consumo locale una volta che la diffusione del virus si attenuerà.
Singapore
Singapore ha riportato uno dei più alti casi di coronavirus confermati al di fuori della Cina. Per ammortizzare lo shock economico causato dal COV-19, il ministro delle finanze Heng Swee Keat, ha annunciato che lo stanziamento di 4 miliardi di dollari nel prossimo anno per aiutare le imprese e le famiglie colpite. Le iniziative economiche annunciate dal governo includono schemi per aiutare le aziende a mantenere i lavoratori e gestire i salari, nonché la riduzione delle imposte sulle aziende, in particolare in relazione ai cinque settori maggiormente assoggettati: servizi di turismo, aviazione, commercio al dettaglio, alimentari e trasporti.
Nuove opportunità per alcuni settori
Mentre alcuni settori industriali e commerciali hanno subito un colpo enorme a seguito della diffusione del virus, sembra che un altro macro-settore stia invece progredendo e sviluppandosi ancor di più. Parliamo del mondo digitale. In un periodo in cui gli spostamenti sono ridotti al minimo, se non vietati, l’unico modo per soddisfare i propri bisogni e sfizi, per mantenere in qualche modo le proprie abitudini e coltivare i propri interessi è farlo online.
Si prevede infatti che l’e-commerce conoscerà un’ulteriore era di boom, sia per quanto riguarda il commercio al dettaglio che la vendita di generi alimentari.
La domanda online di alimenti freschi, prodotti per la salute e la cura della persona e beni di consumo di base sta subendo un inesorabile aumento. Lo stessa vale per i siti e le piattaforme di informazione, come quelle di medicina e consultazione, gli strumenti di istruzione online e i giochi digitali.
Molte attività commerciali e rivenditori tradizionali stanno convertendo le proprie strutture focalizzandosi sull’online. Allo stesso tempo, le maggiori piattaforme social stanno avviando iniziative per supportare questi nuovi arrivati nel mondo dell’e-commerce, attraverso pubblicità e sponsorizzazioni a basso costo o persino gratuite.
Settore industriale
Anche il settore produttivo in Cina è stato molto colpito dalla diffusione del coronavirus. La chiusura prolungata delle fabbriche, immediatamente successiva alle festività del Capodanno Cinese ha causato forti ritardi nella produzione e quindi nella consegna delle merci. Molti dei dipendenti sono stati impossibilitati a tornare sul posto di lavoro causa il blocco degli spostamenti, oppure hanno dovuto subire settimane di quarantena, tra questi anche i nostri colleghi del team China Wi di Shanghai e i nostri partner in tutta l’Asia.
Alcune strutture industriali, però, sono riuscite a trovare un “lato positivo” del problema: hanno sfruttato questo periodo di fermo per revisionare o sostituire i macchinari e le tecnologie a loro disposizione. Ciò è stato reso possibile dagli incentivi governativi stanziati per le misure ecosostenibili (leggi il nostro articolo sulla svolta ecosostenibile della Cina), e dagli incentivi posti a sostegno delle aziende colpite dalla crisi.
Siamo stati davvero sollevati, negli ultimi giorni, dalla notizia che la situazione sta progressivamente migliorando, alcune fabbriche hanno potuto riaprire e hanno riattivato la produzione. Una buona notizia non solo per il mercato asiatico, ma anche quello europeo e italiano. Sono tantissime, infatti, le aziende che scelgono di affidarsi a strutture cinesi per la realizzazione dei loro prodotti. La forte spinta verso produzioni di qualità, la riconversione ecosostenibile delle strutture, l’implementazione di tecnologie innovative e sofisticate sono solo alcuni dei motivi.
Produrre e importare dalla Cina è ormai una scelta di qualità, oltre che di convenienza.
Da oltre 20 anni, Witrade funge da Ufficio Acquisti in Cina per moltissime insegne italiane. Affidandosi a noi, queste aziende non hanno avuto bisogno di recarsi personalmente presso i siti produttivi in Cina, scontrarsi con una lingua e una cultura così diverse, preoccuparsi di contrattualistica internazionale oppure di variazioni dei dazi doganali. L’intero processo è gestito da China Wi, che supporta il cliente durante tutto il processo.
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