Covid-19: l’Italia chiusa in casa

Ieri 11 marzo, il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato il passaggio dallo stato di epidemia a quello di pandemia. La sera stessa, quindi, il presidente del consiglio italiano Conte ha promulgato un nuovo decreto. Il provvedimento prevede ulteriori restrizioni per fermare la diffusione del nuovo coronavirus, disponendo la chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali.

L’importanza di restare in casa

Ridurre i contatti è fondamentale per limitare il più possibile la diffusione della COVID-19.

Alle aziende è stato consigliato di attuare lo smart working, per continuare a lavorare da casa, evitando al massimo le occasioni di spostamento.

L’obiettivo è quello di ridurre la quota percentuale di contatti. Il rischio maggiore non è la probabilità di morte di tutti i soggetti, ma l’elevata possibilità di contagio. Il Covid-19, infatti, è estremamente trasmissibile, per cui è fondamentale limitare il rischio di contagi, per non contagiare i soggetti più deboli.

Witrade #restaacasa

In questo periodo di emergenza, anche il team Italia di China Wi ha scelto di restare a casa. La nostra azienda sta attraversando momenti difficili sin dallo scoppio del Coronavirus in Cina, quando il nostro ufficio di Shanghai ha dovuto restare chiuso per oltre un mese e i nostri ragazzi costretti a casa. Ora, mentre la Cina pian piano riparte e il nostro ufficio lì è riaperto, siamo costretti a chiudere l’ufficio in Italia.

Ciononostante, continuiamo a lavorare incessantemente per tutti i nostri clienti e, grazie al supporto e alle parole di incoraggiamento dei nostri colleghi in Cina, non perdiamo l’entusiasmo e ci atteniamo rigorosamente alle indicazioni del Governo e dell’Istituto Nazionale della Sanità, con la speranza che questo periodo passi in fretta e tutto tornerà alla normalità, con più forza ed entusiasmo di prima.

Ma forse c’è chi preferiva stare in ufficio…

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