Il 15 Novembre della prestigiosa rivista GDO News parla di Witrade
In questo momento di grande difficoltà economica, per ripartire davvero la cosa migliore è guardare a chi è già ripartito: la Cina. E se la complessità della situazione non lascia spazio a improvvisazioni, meglio affidarsi a chi conosce a fondo la Cina e svolge questo lavoro da anni, con strutture e risorse adeguate, che possa trovare produttori affidabili e garantire la qualità dei prodotti.
China Wi, realtà italiana che da oltre 20 anni opera nel settore del commercio internazionale, affianca la GDO realizzando prodotti a marchio di qualità in Asia. È interessante capire nello specifico in cosa consiste questa attività, quali sono i vari step per sviluppare un nuovo prodotto attraverso due case studies insieme alla Responsabile dei Product Manager di China Wi, Noemi Rausa.
Quali sono i progetti che vuole presentarci oggi?
Trattiamo diversi settori merceologici, ma vorrei iniziare con due progetti realizzati per clienti che operano nel settore della GDO. In particolare, il primo progetto è relativo a delle Shopper riutilizzabili, il secondo ai Dispositivi di Protezione Individuale.
Sono molti i clienti per i quali realizziamo o abbiamo realizzato Shopper riutilizzabili, probabilmente quella più riconoscibile poiché in un certo senso è entrata a far parte dell’immaginario collettivo italiano è la borsa gialla di Esselunga, al cui successo possiamo dire di aver in parte contribuito anche noi di China Wi.
A seconda dei materiali, le shopper sono realizzate in Cina o in Vietnam. Le shopper in TNT, TNT laminato, canvas e nylon, ad esempio, provengono dalla Cina. Inizialmente, anche il polipropilene, di cui è composta ad esempio la shopper Esselunga, veniva acquistato dalla Cina, ma nel corso del tempo sono stati applicati dazi sempre maggiori, il che ha reso necessario cercare altre soluzioni per poter garantire ai nostri clienti il risparmio e la qualità di sempre. Abbiamo dunque deciso di spostare la produzione in Vietnam, già rinomato per le produzioni di PP e per il quale i dazi doganali sono attualmente circa 1/3 di quelli cinesi!
Quindi lavorate anche con altri paesi asiatici oltre alla Cina?
Certamente. In Cina abbiamo un vero e proprio ufficio, la base operativa dei nostri merchandiser quando non sono in visita nelle diverse fabbriche. In Vietnam, India e Malesia abbiamo personale interno all’azienda che svolge le stesse mansioni di controllo di qualità e trattative con i fornitori, ormai da moltissimi anni.
Quando abbiamo iniziato a lavorare con il Vietnam, ad esempio, con Roberto, il CEO, abbiamo organizzato un viaggio esplorativo di circa un mese insieme. Abbiamo visitato fabbriche ed effettuato colloqui per reclutare nuove risorse da destinare al Controllo di Qualità, così da avere personale specializzato di China Wi anche in Vietnam. Con il tempo, le produzioni in Vietnam sono aumentate così come la qualità dei prodotti che, anche e soprattutto grazie al lavoro svolto dalle risorse da noi selezionate, hanno raggiunto i livelli dei prodotti realizzati precedentemente in Cina.
Quali sono i criteri con cui selezionate i vostri fornitori?
Non è semplice per un’azienda italiana valutare la qualità e l’affidabilità di un fornitore. Essendo presenti nel settore da molto tempo, vantiamo collaborazioni con partner consolidati e affidabili, ma in realtà il nostro grande punto di forza è avere personale interno all’azienda in loco. I nostri ragazzi, infatti, visitano periodicamente i siti produttivi, sono costantemente alla ricerca di realtà innovative e tecnologiche, stipulano con i fornitori accordi tali da poter limitare al massimo i rischi di un eventuale investimento.
Torniamo alle shopper. Come avviene lo sviluppo di questo prodotto?
Innanzitutto, bisogna fare una distinzione tra shopper ad uso alimentare e non. La normativa prevede che le shopper destinate al trasporto di alimenti debbano superare i 200 micron.
Si procede poi con la scelta del materiale. Generalmente, i materiali più utilizzati sono il TNT e PP. Il TNT è più economico, ma si presta solamente a due colori di stampa; il polipropilene, invece, non ha limiti di stampa e permette di realizzare prodotti molto colorati e altamente personalizzati. La shopper Esselunga, ad esempio, è realizzata in PP.
In seguito, si definiscono le dimensioni della shopper e i dettagli tecnici: le dimensioni e il tipo di intreccio dei manici, l’eventuale chiusura con bottone o con velcro, la tipologia di fissaggio dei diversi lati che compongono la borsa, che possono essere termosaldati oppure cuciti tra di essi.
Alcuni dei nostri clienti hanno un ufficio grafico interno all’azienda, altri invece preferiscono affidarsi al nostro. Il cliente condivide con noi l’idea o il messaggio che vuole comunicare attraverso il suo prodotto e il nostro ufficio grafico realizza diverse proposte.
Realizzate una campionatura prima di procedere con la produzione di massa?
Certamente. Anzi, spesso è necessario procedere con diverse campionature per correggere i difetti e i dettagli tecnici del prodotto avvalendoci, se necessario, della consulenza di esperti, fino ad ottenere l’approvazione del cliente.
Mi parli dell’altro progetto, i DPI. Immagino che nell’ultimo periodo ce ne sia stata grande richiesta.
Esatto. Abbiamo tuttora una richiesta tale da dover richiedere il supporto di quasi tutto il team per questa categoria. A differenza di altri settori, come quello appena trattato delle shopper, per i DPI non ci sono molti dettagli da definire prima della produzione. Ovviamente, ogni cliente può personalizzare un prodotto o aggiungere qualche accessorio, ma sempre rispettando i criteri stabiliti dalle normative vigenti.
La difficoltà per questi prodotti è rappresentata proprio dalla conoscenza delle normative, in continuo aggiornamento, e dalle certificazioni necessarie all’importazione e all’utilizzo dei dispositivi.
I DPI, infatti, sono suddivisi in base al livello di rischio in tre classi, ognuna delle quali prevede determinate certificazioni e requisiti. Molti dei nostri attuali clienti si sono rivolti a noi dopo esperienze fallimentari: già da marzo, ovunque sul web era possibile acquistare, importare e rivendere DPI. Molto spesso però, a causa di impreparazione sulle normative o per mancanza di conoscenze riguardanti le pratiche per lo sdoganamento, numerosi clienti hanno visto le proprie importazioni venir bloccate in dogana poiché non si disponeva dei documenti e dei certificati richiesti durante il controllo doganale. Per non parlare delle truffe che molti hanno subito nel periodo di emergenza.
È dunque fondamentale avere le conoscenze necessarie e le strutture adatte per poter importare dall’Asia, specialmente una tipologia di prodotto così delicata e complessa.
Witrade vanta un’esperienza ventennale nel settore e partner storici in Asia. Il team in Cina visita periodicamente le fabbriche per effettuare controlli di qualità e richiede ai fornitori la documentazione necessaria all’esportazione; il team in Italia è costantemente aggiornato sulle normative e i requisiti necessari per ogni settore merceologico, supervisiona l’intero processo produttivo ed è sempre in contatto con l’Agenzia delle Dogane, nonché con diverse agenzie di spedizioni, per poter garantire ai propri clienti un servizio personalizzato e puntuale, completo e sicuro.
Fonte: https://www.gdonews.it/2020/11/15/un-servizio-a-misura-di-gdo-il-caso-degli-shopper-di-esselunga/