GDO News – Torna a parlare di Witrade
Lo Shopper: la selezione del fornitore è strategica per non tradire le aspettative del cliente
Qual è la referenza che gode della più alta rotazione nel mondo della grande distribuzione? Lo shopper riutilizzabile . Questo item, quasi invisibile per il consumatore che lo acquista ad un prezzo medio dai 50 ai 99 centesimi di euro, è di vitale importanza non solo per la numerica delle sue vendite, ma lo è anche in termini di comunicazione per due distinte ragioni.
La prima è che nello shopper si può comunicare, si può esprimere un claim, un’immagine, trasformare una necessità di delivery in prodotto utilizzabile ex post per altre necessità.
Ma soprattutto è importante perché uno shopper di qualità, resistente e duraturo, possono essere un ulteriore elemento di fidelizzazione.
Uno degli aspetti che il consumatore da per assodata è la sua solidità, la sua oggettiva capacità di rispondere all’esigenza per cui è stato acquistato; per contro il fallimento di questo obiettivo si trasforma in un indelebile punto di allontanamento con lo store brand che glielo ha venduto.
L’acquisto dello shopper, pertanto, non è mai una banalità e deve essere compiuto con una rigida attenzione e godendo della massima fiducia sulla professionalità del fornitore.
Gli shopper riutilizzabili venduti in grande distribuzione non sono prodotti in Italia, provengono praticamente tutti dall’estremo
oriente, sia dalla Cina che dal Vietnam , meno avanzati ma più economici, che raggiungono però standard qualitativi di un certo livello. La vera capacità del fornitore del retailer è proprio quella: saper scegliere il miglior shopper al miglior prezzo, e ribaltarlo al cliente, ovvero la grande distribuzione.
Per tale ragione è meglio affidarsi a chi conosce a fondo la Cina e l’Estremo Oriente e svolge questo mestiere da anni, con strutture e risorse adeguate, e soprattutto capace di trovare produttori affidabili e garantire la qualità dei prodotti.
China Wi, realtà italiana che da oltre 20 anni opera nel settore del commercio internazionale, affianca la GDO realizzando prodotti a marchio di qualità in Asia.
È interessante capire nello specifico in cosa consiste questa attività, quali sono i vari step per sviluppare un nuovo prodotto attraverso due case studies insieme alla Responsabile dei Product Manager di China Wi, Noemi Rausa.
D: Quali progetti state realizzando per la Grande Distribuzione?
R: Siamo operativi in diversi settori merceologici, ma vorrei iniziare con due progetti in particolare sono decisamente interessanti nel settore della GDO. In particolare, il primo progetto è relativo a delle Shopper riutilizzabili, il secondo ai Dispositivi di Protezione Individuale.
Sono molti i clienti per i quali realizziamo o abbiamo realizzato Shopper riutilizzabili, operiamo con una buona parte delle principali insegne della GDO nazionale, al cui successo possiamo dire di aver in parte contribuito anche noi di China Wi. IN qualche caso abbiamo anche vinto premi per la qualità realizzativa dello shopper nel suo complesso prodotto e comunicazione in esso contenuta.
D: Da dove provengono le shopper?
R: A seconda dei materiali, le shopper sono realizzate in Cina o in Vietnam. Le shopper in TNT, TNT laminato, canvas e nylon, ad esempio, provengono dalla Cina. Inizialmente, anche il polipropilene veniva acquistato dalla Cina, ma nel corso del tempo sono stati applicati dazi sempre maggiori, il che ha reso necessario cercare altre soluzioni per poter garantire ai nostri clienti il risparmio e la qualità di sempre. Abbiamo dunque deciso di spostare la produzione in Vietnam, già rinomato per le produzioni di PP e per il quale i dazi doganali sono attualmente circa 1/3 di quelli cinesi!
D: Quindi lavorate anche con altri paesi asiatici oltre alla Cina?
R: Certamente. In Cina abbiamo un vero e proprio ufficio, la base operativa dei nostri merchandiser quando non sono in visita nelle diverse fabbriche. In Vietnam, India e Malesia abbiamo personale interno all’azienda che svolge le stesse mansioni di controllo di qualità e trattative con i fornitori, ormai da moltissimi anni, e che si sposta nei vari paesi per le verifiche qualitative prima delle consegne.
D: Come avviene lo sviluppo realizzativo della shopper?
R: Innanzitutto, bisogna fare una distinzione tra shopper ad uso alimentare e non. La normativa prevede che le shopper destinate al trasporto di alimenti debbano superare i 200 micron.
Si procede poi con la scelta del materiale. Generalmente, i materiali più utilizzati sono il TNT e PP. Il TNT è più economico, ma si presta solamente a due colori di stampa; il polipropilene, invece, non ha limiti di stampa e permette di realizzare prodotti molto colorati e altamente personalizzati.
In seguito, si definiscono le dimensioni della shopper e i dettagli tecnici: le dimensioni e il tipo di intreccio dei manici, l’eventuale chiusura con bottone o con velcro, la tipologia di fissaggio dei diversi lati che compongono la borsa, che possono essere termosaldati oppure cuciti tra di essi.
D: Realizzate una campionatura prima di procedere con la produzione di massa?
Certamente. Anzi, spesso è necessario procedere con diverse campionature per correggere i difetti e i dettagli tecnici del prodotto avvalendoci, se necessario, della consulenza di esperti, fino ad ottenere l’approvazione del cliente.
Mi parli dell’altro progetto, i DPI. Immagino che nell’ultimo periodo ce ne sia stata grande richiesta
Esatto. Abbiamo tuttora una richiesta tale da dover richiedere il supporto di quasi tutto il team per questa categoria. A differenza di altri settori, come quello appena trattato delle shopper, per i DPI non ci sono molti dettagli da definire prima della produzione. Ovviamente, ogni cliente può personalizzare un prodotto o aggiungere qualche accessorio, ma sempre rispettando i criteri stabiliti dalle normative vigenti.
La difficoltà per questi prodotti è rappresentata proprio dalla conoscenza delle normative, in continuo aggiornamento, e dalle certificazioni necessarie all’importazione e all’utilizzo dei dispositivi.
I DPI, infatti, sono suddivisi in base al livello di rischio in tre classi, ognuna delle quali prevede determinate certificazioni e requisiti. Molti dei nostri attuali clienti si sono rivolti a noi dopo esperienze fallimentari: già da marzo, ovunque sul web era possibile acquistare, importare e rivendere DPI. Molto spesso però, a causa di impreparazione sulle normative o per mancanza di conoscenze riguardanti le pratiche per lo sdoganamento, numerosi clienti hanno visto le proprie importazioni venir bloccate in dogana poiché non si disponeva dei documenti e dei certificati richiesti durante il controllo doganale. Per non parlare delle truffe che molti hanno subito nel periodo di emergenza.
È dunque fondamentale avere le conoscenze necessarie e le strutture adatte per poter importare dall’Asia, specialmente una tipologia di prodotto così delicata e complessa.
D: Un aspetto delicato per il retailer è quello legato alla fatturazione? Come vi comportate?
R: Il nostro cliente si deve sentire sicuro, non solo della qualità del prodotto, ovviamente requisito essenziale, ma la sicurezza si deve estendere anche alla certezza del diritto. Per questa ragione ci sembra elementare garantire questo passaggio con la società italiana, una srl che si assume tutte le responsabilità in termini di Legge.
D: Ma è sufficiente una semplice società a responsabilità limitata a tranquillizzare il cliente, ed il suo investimento?
R: In termini di Legge ovviamente si, in termini di referenze credo che la maggiore garanzia per la grande distribuzione, sia rappresentata dal nostro titolare, Gianluigi Di Giorgio, ex proprietario della Cereria Di Giorgio, azienda che , con lui amministratore , e’ arrivata alla terza generazione . Poi ha ceduto le sue quote per dedicarsi totalmente all’azienda creata piu’ di 20 anni fa insieme al suo Socio ed amico Roberto Del Monaco . Si parla di un imprenditore conosciuto perfettamente e molto rispettato in GDO, soprattutto nel settore no food.
Witrade vanta un’esperienza ventennale nel settore e partner storici in Asia. Il team in Cina visita periodicamente le fabbriche per effettuare controlli di qualità e richiede ai fornitori la documentazione necessaria all’esportazione; il team in Italia è costantemente aggiornato sulle normative e i requisiti necessari per ogni settore merceologico, supervisiona l’intero processo produttivo ed è sempre in contatto con l’Agenzia delle Dogane, nonché con diverse agenzie di spedizioni, per poter garantire ai propri clienti un servizio personalizzato e puntuale, completo e sicuro.