L’incredibile evoluzione di Shanghai

Shanghai è la capitale economica della Cina, seconda metropoli più grande al mondo, con una crescita della popolazione di circa il 10% l’anno. È arrivata ad avere 23.5 milioni di abitanti, quasi il doppio del 1987.

Recenti analisi stimano che Shanghai, sede dell’headquarter China Wi, sfiorerà i trenta milioni di abitanti nel 2030, più del totale degli abitanti del Canada. Grazie allo sviluppo dei passati decenni, Shanghai oggi è un centro economico, finanziario e commerciale di primaria importanza della Repubblica Popolare Cinese. Il suo porto, il primo del paese, è uno dei più trafficati al mondo assieme a Rotterdam e Singapore (superato come volume di traffico già nel 2010).


Durante gli anni 1950 e 1960, Shanghai divenne un centro industriale e un centro di sinistrismo radicale. Tuttavia, anche durante i periodi più tumultuosi della Rivoluzione Culturale, Shanghai è stata in grado di mantenere un’elevata produttività economica e una relativa stabilità sociale. Nella maggior parte della storia della Repubblica popolare cinese, al fine di incanalare ricchezza per le zone rurali, Shanghai fu relativamente gravata da tasse a favore del governo centrale. La sua importanza per il benessere fiscale del governo centrale ha fatto sì che fossero negate le liberalizzazioni economiche avviate poi nel 1978. Shanghai è stata finalmente in grado di avviare le riforme economiche nel 1991, iniziando lo sviluppo massiccio che si vede ancora oggi, con la nascita di Lujiazui a Pudong, di fronte al quartiere storico di Bund, sull’altra sponda del fiume Huangpu. Fino al 1990 la terra compresa tra il fiume e il mare era piatta e coltivata.

Ora è un fiorire di grattacieli, centri commerciali ed economici che si sviluppano a un ritmo altissimo, pari alla crescita economica cinese; praticamente una nuova Manhattan, costruita da zero in poco tempo. Il distretto riproduce l’aspetto dei maggiori centri finanziari americani ed europei e ospita gli uffici di numerose imprese straniere. Pudong testimonia la storica vocazione internazionale della città e il ruolo di Shanghai come finestra sull’intera Cina e la sua emergente e dinamica economia. Oggi Shanghai in ambito economico rivaleggia con la città di Hong Kong. La crescita economica annua di Shanghai oscilla tra il 9% e il 14%. Shanghai è sede di un mercato finanziario regolamentato: lo Shanghai Stock Exchange. Sempre più all’avanguardia tanto che nel 2011 viene eletta come città più futuristica al mondo, poiché pone al centro del suo sviluppo la tecnologia, un architettura all’avanguardia, infrastrutture moderne, comunicazione, trasporto e un attentissima pianificazione urbana.

La velocità di Shanghai si concretizza soprattutto nel continuo divenire delle sue forme urbanistiche: ci sono quartieri che sono stati costruiti da zero nell’arco di pochi anni, per non parlare dei grattacieli e dei centri commerciali. I cantieri sono aperti sette giorni su sette, ventiquattro ore al giorno e, come sarà facile immaginare, la manodopera qui proprio non manca. Un esempio eclatante è proprio Xintiandi: Un quartiere, chic e all’avanguardia, che da poco ha festeggiato il suo decimo compleanno. Xintiandi è nato dalla conversione delle caratteristiche abitazioni Shikumen in locali e ristoranti molto alla moda, ricordando quindi i valori del passato ma con uno sguardo fisso sul futuro. A Shanghai sembra che il territorio viva, risponda e anticipi le esigenze di chi lo abita; a questo proposito, secondo una classifica della Brooking institution del 2012, Shanghai batte proprio il record mondiale del dinamismo essendo oramai la prima nel mondo.

Recentemente invece a seguito dei rapporti di collaborazione nei campi artistico e culturale, Milano e Shanghai, nonostante la differente collocazione geografica, scoprono di avere caratteristiche comuni, utili ed interessanti che le portano a sottoscrivere un gemellaggio che viene ratificato il 3 luglio 1979.

 

 

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