Il governo cinese dai primi di ottobre, per far fronte all’eccessivo tasso di inquinamento nel paese, ha avviato una politica del “doppio sistema di controllo del consumo energetico”, che prevede la gestione della riduzione dell’intensità energetica e delle emissioni.
Finita l’era del consumo illimitato di energia, la Cina chiede (e impone) ai cittadini e alle industrie di avere pazienza davanti ai tagli di energia elettrica, che possono durare anche fino a 15 giorni. Questa crisi energetica è dovuta principalmente a una carenza di carbone, il combustibile nettamente più utilizzato nel paese per la generazione elettrica: possiede una quota del 70 per cento nel mix nazionale. L’estrazione del carbone è però stata scoraggiata dalle politiche climatiche del presidente Xi Jinping: allineandosi alla tendenza globale, la Cina si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas serra (attualmente è il paese con i livelli più alti) fino ad arrivare al loro azzeramento netto entro il 2060 (carbon neutrality).
LE CONSEGUENZE PER L’ECONOMIA E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE
La crisi energetica si sta rivelando una minaccia per l’economia cinese. Goldman Sachs stima che le carenze energetiche abbiano interessato fino al 44 per cento dell’attività industriale cinese e potrebbero causare il calo di un punto percentuale nel PIL per il terzo trimestre dell’anno e di due punti percentuali nel periodo ottobre-dicembre.
Le misure, drastiche, hanno colpito tanto le grandi aziende quanto le piccole realtà cinesi. I tagli arrivano all’improvviso e stanno creando molti disagi organizzativi nei siti produttivi poiché si interrompono le produzioni anche per una settimana intera e si creano inevitabili ritardi nella fornitura di servizi. E tutto questo naturalmente si sta ripercuotendo sui prezzi delle materie prime, che sono aumentati.
In questo momento particolare, che si protrarrà probabilmente fino ai primi mesi del 2022, i nostri Merchandiser e Product Manager si stanno impegnando a collaborare ancor di più con i nostri partner cinesi per cercare di limitare i disagi che ne potrebbero scaturire. Abbiamo incrementato la nostra attività di sourcing e stiamo stringendo accordi con più fornitori di una stessa categoria merceologica, al fine di alternare con loro gli ordini e garantirci così una continuità nelle produzioni.
Dal lato Italia, il nostro ufficio logistico è invece impegnato con i clienti a pianificare una programmazione anticipata e accurata dei nuovi ordini, continuativi e non, al fine di scongiurare la possibilità di partenze posticipate o di tempi di attesa troppo lunghi per le produzioni.
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